AGGIORNAMENTO – AI GENERATIVA E DIRITTO D’AUTORE

AGGIORNAMENTO – AI GENERATIVA E DIRITTO D’AUTORE

AI generativa, editoria e diritto d’autore: il primo rinvio alla CGUE

Dopo i primi casi portati all’attenzione dei giudici statunitensi in tema di AI, anche i tribunali del vecchio continente iniziano ad essere chiamati a discuterne.

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) è stata chiamata per la prima volta ad esprimersi sull’impatto dei chatbot AI rispetto al diritto connesso degli editori di stampa e l’eccezione al diritto d’autore per text and data mining (TDM), ai sensi della Direttiva Copyright.

Sappiamo che nell’Unione Europea, l’uso di contenuti protetti senza autorizzazione è generalmente vietato, salvo due eccezioni principali introdotte dalla Direttiva 2019/790/UE e analizzate in un precedente contenuto. Tra queste, ricordiamo che il TDM è consentito, anche per scopi commerciali, solo se il titolare dei diritti non ha espressamente vietato l’uso tramite una dichiarazione digitale rilevabile in modo automatico.

Il rinvio proviene da un Tribunale Ungherese che ha chiesto alla CGUE se anche la visualizzazione da parte di un chatbot di risposte contenenti passaggi identici a contenuti protetti da diritto d’autore tratto da un quotidiano online costituisca di per sé atto di riproduzione o una messa a disposizione del pubblico. Inoltre, il Tribunale ha chiesto di chiarire se l’attività di addestramento dell’AI implichi una violazione del diritto di riproduzione o se invece possa ritenersi applicabile l’eccezione per TDM di cui all’art. 4 della Direttiva DSM.

I quesiti riflettono senza dubbio la crescente frizione tra progresso tecnologico e diritto.

La CGUE – la cui decisione è attesa tra il 2026 e il 2027 – sarà dunque chiamata a stabilire se il meccanismo predittivo dell’AI sia giuridicamente irrilevante laddove l’output riproduca opere protette.

Sebbene l’art. 4 della Direttiva DSM introduca una deroga per TDM, questa si applica solo in caso di estrazione e riproduzione non già nel caso di comunicazione al pubblico.

Inoltre, l’eccezione richiede il rispetto del three-step test, una valutazione a triplice livello per determinare se le eccezioni e le limitazioni al diritto d’autore siano valide e l’accesso ai contenuti sia avvenuto in maniera legittima. La questione da chiarire è quindi se le eccezioni previste siano sufficienti a giustificare pratiche di addestramento dei modelli di AI generativa che vanno oltre il semplice TDM.

Quello che è certo al momento è che la decisione, qualunque essa sia, avrà sicuramente un impatto significativo per il sistema editoriale e l’AI.



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