BEST PRACTICE – FAIR USE E AI
- 11 Marzo 2025
- Posted by: Erika Conforti
- Categoria: News

Fair Use e AI: Quando l’uso di contenuti protetti è lecito?
L’addestramento dei sistemi di intelligenza artificiale (AI) richiede l’utilizzo di enormi quantità di contenuti, spesso protetti dal diritto d’autore. Questo processo avviene tramite il text and data mining (TDM), una tecnica che consente all’AI di leggere, analizzare e assimilare informazioni.
In generale, l’uso di opere protette dal diritto d’autore è consentito solo previo ottenimento di una licenza da parte dei titolari dei diritti. Tuttavia, alcune eccezioni permettono l’utilizzo senza autorizzazione, come nel caso del fair use negli Stati Uniti o delle specifiche deroghe previste dalla normativa europea.
Una recente sentenza della Corte distrettuale del Delaware ha acceso il dibattito su questi temi, offrendo un utile spunto per confrontare la disciplina dell’Unione Europea con quella degli Stati Uniti.
La normativa europea: il quadro giuridico del TDM
Nell’Unione Europea, l’uso di contenuti protetti senza autorizzazione è generalmente vietato, salvo due eccezioni principali introdotte dalla Direttiva Copyright 2019/790/UE:
- Ricerca scientifica → Istituti di ricerca e università possono utilizzare contenuti protetti senza autorizzazione, purché l’uso sia destinato esclusivamente alla ricerca.
- TDM per scopi commerciali → Aziende e privati possono impiegare il TDM anche a scopo di lucro, ma solo se il titolare dei diritti non ha espressamente vietato l’uso tramite una dichiarazione digitale rilevabile in modo automatico.
L’applicazione della normativa in Italia
In Italia, queste disposizioni sono state recepite nella Legge sul diritto d’autore (L. 633/1941), attraverso gli articoli 70-ter e 70-quater, che stabiliscono tre condizioni fondamentali affinché il TDM sia lecito:
- Accesso legittimo → L’AI deve avere il diritto di accedere ai contenuti utilizzati.
- Assenza di una dichiarazione di riserva → Se il titolare ha espressamente vietato l’uso dei suoi contenuti per il TDM, il loro utilizzo non è consentito.
- Cancellazione dei dati dopo l’addestramento → Una volta completato il processo, le copie dei contenuti devono essere eliminate. Se i dati estratti conservano parti riconoscibili dell’opera originale, il loro riutilizzo costituirebbe una violazione del diritto d’autore.
A differenza del modello statunitense, la normativa europea stabilisce quindi regole rigide e criteri chiari per l’uso del TDM, offrendo meno margine di discrezionalità rispetto al concetto di fair use negli USA.
Negli Stati Uniti: il fair use e i limiti della flessibilità
Negli Stati Uniti, il fair use è disciplinato dalla Section 107 del Copyright Act e rappresenta un’eccezione al diritto d’autore basata su una valutazione caso per caso. Per stabilire se l’uso di un’opera protetta sia lecito, vengono considerati quattro criteri fondamentali:
- Scopo e natura dell’uso → L’uso per finalità educative, scientifiche o di insegnamento è più facilmente giustificabile.
- Natura dell’opera protetta → Opere di carattere creativo godono di una protezione più forte rispetto a testi puramente informativi.
- Quantità e rilevanza della porzione utilizzata → Utilizzare un breve estratto di un’opera potrebbe essere considerato accettabile, mentre riprodurne una parte sostanziale potrebbe configurare una violazione.
- Effetto sul mercato dell’opera originale → Se l’uso del contenuto riduce il valore economico dell’opera o sostituisce la necessità di acquistarla, difficilmente rientrerà nel fair use.
Il caso Westlaw: una violazione del copyright
Recentemente, la Corte distrettuale del Delaware ha accertato la violazione del copyright da parte di una società che sviluppa sistemi di AI. La società aveva utilizzato, senza licenza, i contenuti di Westlaw, una nota piattaforma di ricerca giuridica, per addestrare il proprio modello di intelligenza artificiale.
Secondo la Corte, il processo di TDM impiegato non rientrava nel fair use, poiché:
- L’AI aveva copiato integralmente testi protetti da copyright.
- L’uso dei contenuti non aveva finalità trasformativa, ovvero non aggiungeva un valore nuovo o innovativo.
- L’utilizzo comprometteva il mercato dell’opera originale, danneggiando il titolare dei diritti.
Questo caso dimostra come, pur essendo più flessibile, la normativa statunitense non garantisca un’esenzione automatica per il TDM, ma richieda sempre una valutazione specifica basata sui quattro fattori del fair use.
Trovare un equilibrio tra innovazione e tutela dei diritti
L’evoluzione dell’intelligenza artificiale sta sollevando nuove sfide nel campo del diritto d’autore. Se da un lato le aziende hanno sempre più bisogno di accedere a grandi quantità di dati per sviluppare modelli di AI avanzati, dall’altro i titolari dei diritti cercano di proteggere le proprie opere da utilizzi non autorizzati.
La disciplina europea, con le sue regole rigide e basate su eccezioni esplicite, offre un quadro più prevedibile, mentre il sistema statunitense lascia più spazio a interpretazioni caso per caso, creando al tempo stesso maggiore incertezza.
Per le aziende che operano con l’AI, comprendere i limiti e le opportunità offerte da queste normative è essenziale per evitare rischi legali e assicurarsi che l’uso dei contenuti avvenga nel rispetto delle regole vigenti.