NEWS – IA E DIRITTO D’AUTORE

NEWS – IA E DIRITTO D’AUTORE

Il caso delle immagini generate in stile Ghibli

Recentemente, l’introduzione di una nuova funzionalità in ChatGPT ha permesso agli utenti di generare immagini in diversi stili distintivi di case di animazione, tra cui quello dello Studio Ghibli, celebre casa di animazione giapponese. Questa novità ha riacceso il dibattito sulla legittimità dell’uso di materiale protetto e sulle possibili violazioni del diritto d’autore.

OpenAI, l’azienda proprietaria di ChatGPT, non è nuova a contestazioni di questo tipo, considerando che è già coinvolta in diverse controversie relative all’uso non autorizzato di materiale protetto per l’addestramento del proprio modello di IA.

In risposta alle critiche, OpenAI ha recentemente aggiornato le proprie policy, limitando la generazione di immagini che imitino in modo troppo marcato lo stile di soggetti tutelati, incluso quello dello Studio Ghibli. Attualmente, i tentativi di creare immagini con riferimenti diretti allo stile Ghibli possono essere bloccati dalla piattaforma stessa.

Questa misura si inserisce in un contesto normativo in rapida evoluzione. Negli Stati Uniti, il dibattito ha portato all’introduzione del Generative AI Copyright Disclosure Act, una proposta legislativa che mira a imporre l’obbligo di trasparenza sull’uso di contenuti protetti per l’addestramento di modelli generativi.

Resta tuttavia aperta la questione più generale sull’utilizzo di stili artistici riconoscibili, come quello dello Studio Ghibli, il cui co-fondatore, Hayao Miyazaki, è universalmente ritenuto l’autore dell’estetica che caratterizza le opere dello studio. Lo stesso Miyazaki ha più volte manifestato una forte opposizione all’uso dell’IA nell’animazione, ritenendola una minaccia alla creatività umana.

Molti artisti e creativi condividono le sue preoccupazioni, denunciando l’uso non autorizzato delle proprie opere da parte degli strumenti di intelligenza artificiale.

Dal punto di vista giuridico, l’U.S. Copyright Office ha confermato che il diritto d’autore tutela solo opere frutto della creatività umana, escludendo quelle generate interamente da sistemi automatizzati. In Italia, la Legge sul diritto d’autore (L. 633/1941) richiede che un’opera sia originale e frutto di creazione umana per essere protetta.

L’IA generativa continua dunque a operare in una zona grigia dal punto di vista legale, e la discussione sulla sua regolamentazione rimane aperta.



Lascia un commento