STORIA – L’Istituzione del Divorzio in Italia

STORIA – L’Istituzione del Divorzio in Italia

La fin troppo recente istituzione del divorzio in Italia

Il divorzio è l’istituto che consente di sciogliere o cessare gli effetti civili del matrimonio, a seconda che quest’ultimo sia “civile” ovvero “concordatario”.

Tale istituto in moltissime esperienze giuridiche straniere esiste da decenni, in alcune, addirittura, da secoli: è il caso dell’Austria, ove il divorzio venne introdotto sin dal 1783 ad opera di Giuseppe II.

In Italia il divorzio è stato introdotto solo nel 1970 (con la c.d. legge Fortuna-Baslini) e, già nel 1974, ha rischiato di essere abrogato ad opera di un referendum abrogativo che fortunatamente ha visto la predominanza (neanche troppo netta) di quanti volevano che tale istituto permanesse nel nostro ordinamento.

L’istituto del divorzio in Italia non è stato solo tardivo ma è altresì caratterizzato da alcune peculiarità che rappresentano un unicum nelle principali esperienze giuridiche europee.

Nel nostro ordinamento, invero, sussiste la distinzione tra separazione e divorzio, intesi come due momenti e procedimenti diversi e in certo senso separati.

Invero, i coniugi che intendono divorziare devono previamente separarsi e, solo dopo il trascorso di un anno/sei mesi dalla separazione possono procedere con l’instaurazione di una domanda volta ad ottenere la cessazione ovvero lo scioglimento degli effetti civili del matrimonio.

Tale meccanismo, nel corso degli anni, ha determinato come effetto la rinuncia di buona parte delle coppie separate alla richiesta di divorzio (a fronte dei costi, dei tempi e della complessità delle due procedure): ecco perché nell’agosto del 2014 si è sancito che la coppia che concordi sia sul divorzio che sulle sue condizioni (uso dell’abitazione, assegno di mantenimento, ecc.), possa dichiarare all’ufficio di stato civile del comune la loro volontà di divorziare senza assistenza di avvocati: il divorzio è immediatamente trascritto senza altre formalità, a patto che, come si diceva, non ci siano figli minori o disabili (anche se maggiorenni).

A ben vedere, dunque, nel nostro ordinamento, il divorzio mostra ancora i segni di una certa giovinezza, in quanto ancora decisamente acerbo e lontano da un’ideale di perfezione.

Tuttavia, al netto di ciò, è innegabile che numerosi passi avanti siano stati fatti e la speranza è che si prosegua su tale lunghezza d’onda. 



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