Una svolta per i lavoratori del food delivery

Nel mondo del food delivery, una sentenza del Tribunale di Milano sul lavoro subordinato ha gettato nuova luce sulla situazione dei rider. Le società Deliveroo e Uber Eats sono state condannate a versare i contributi previdenziali per migliaia di rider, sottolineando l’importanza di garantire le giuste tutele per i lavoratori.

La sentenza fa seguito a un’indagine della Procura di Milano condotta nel 2021 sulle condizioni di lavoro e di sicurezza di circa 60.000 rider. Questa indagine aveva portato a verbali amministrativi notificati dall’Ispettorato del lavoro. In essi si sosteneva che le posizioni di migliaia di fattorini dovessero essere regolarizzate, passando da lavoratori autonomi a ‘coordinati continuativi’. Questo cambiamento implicava il riconoscimento di tutte le garanzie previste per i lavoratori subordinati.

Il giudice, Nicola Di Leo, ha stabilito che i rider hanno effettivamente lavorato come collaboratori coordinati continuativi in base all’articolo 2 del Jobs Act. Ciò implica l’applicazione della disciplina del lavoro subordinato. Questo comporta l’obbligo per le società di versare contributi previdenziali, interessi e sanzioni all’INPS, nonché premi all’INAIL. Inoltre, il giudice ha stabilito che l’orario lavorato dai collaboratori deve essere calcolato in base a login e logout dalla piattaforma per ogni giorno lavorativo.

La sentenza ha interessato un periodo specifico per ciascuna società. Per Deliveroo, è stato il periodo da gennaio 2016 a ottobre 2020, mentre per Uber Eats è stato da gennaio 2020 a ottobre 2020.

Entrambe le società hanno annunciato la loro intenzione di fare appello contro questa decisione. Hanno sottolineato che le condizioni di lavoro e il modello operativo sono cambiati da allora. Tuttavia, la sentenza rappresenta una pietra miliare nella lotta per i diritti dei rider e potrebbe avere un impatto significativo sulla regolamentazione del settore.

Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei deputati, ha commentato la decisione. Ha dichiarato che ‘il Tribunale di Milano ha reso giustizia a questi lavoratori, costretti ad operare in situazioni di grave ingiustizia’. Ha anche sottolineato l’importanza di intervenire per porre fine al lavoro sfruttato e sottopagato, chiedendo regole che garantiscano condizioni di lavoro dignitose e giustamente retribuite.

La vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, ha evidenziato la necessità di una regolamentazione chiara e omogenea nel settore. Ha inoltre sottolineato l’importanza di allinearsi con le direttive europee per garantire tutele adeguate ai rider.

In definitiva, questa sentenza rappresenta un passo avanti per i lavoratori del food delivery. Potrebbe portare a cambiamenti significativi nella regolamentazione del settore, garantendo tutele a chi svolge questo tipo di lavoro.



Lascia un commento